Il ciclo di opere “Stratagemma 109” affronta una rilettura del rapporto mito/natura/attualità.
La tecnica del mezzopunto, pratica desueta del ricamo prettamente femminile, viene trasposta nell’ambito dell’espressione contemporanea; fisicamente ribaltata, rivelando nel rapporto recto e verso inedite e libere orditure, tensioni nell’azione di schemi non precostituiti.
Le figure perdono l’oggettività, il senso, originariamente ingenuamente e pedissequamente ricostruito sulla base di un tracciato disegnativo e cromatico precostituito e predestinato.
La tematica del paesaggio/natura è centrale, intesa come struttura che si smembra, accoglie nella metamorfosi di sopravvivenza nuove sembianze, perde i contorni accogliendo come nella pittura leonardesca una materia che sconfina in lunghezze d’onda, senza contorni.
Le forme si sgretolano lontane dall’obbedienza ad uno schema, lontane da loro stesse.
I filati delle fibre organiche canalizzano duttili il DNA della saliva delle ricamatrici più o meno abili, nel passaggio del filo nella strettoia della cruna, al di là della tela . L’esperienza tattile e visiva necessita di una ricostruzione sulla base di un’esperienza-memoria storica. Il tema del paesaggio/natura si carica di pulsioni, di codici negati, abbandona la stereotipia, si interrompe. Le trame si sollevano, si sganciano: I tracciati scardinano gli schemi cartesiani, i bit, riconnotando la natura dell’auto azzeramento, della catastrofe necessaria per la rescrittura, l’ascolto, ricostruzione solo parziale. Un corto circuito di fili organici che rimanda alle conflittualità e fragilità dei miti, come in quello di Penelope/Aracne che per “ingenua fedeltà” incanta, incarnando con la tessitura il valore del tempo sospeso in senso filosofico, per poi disfare, tagliare tenendo il ritmo, nel sospiro notturno, energia silente e paziente come immagine di rimando delle emblematiche Moire o Parche.
La ricerca “stratagemma 109“ intreccia una nuova visione della Fiber Art e dell’Art and Craft, nell’ambito dell’espressione contemporanea del mix dei linguaggi che esprimono la volontà del ri-uso e l’attenzione alle poetiche ambientalistiche.
Gli aspetti …. dei contenuti sono centrali, svelando lo stretto rapporto tra recto e verso.
Il punto di vista converge sul “lato B“ degli operati a mezzo punto di manufatti organici in fibre naturali (lana) recuperati e ripensati con interventi di cancellazione e rottura della trama.
I soggetti sono paesaggi o elementi naturali che ribaltati svelano mappe libere, luoghi sotterranei.
La soggettività degli interventi originari dei manufatti accoglie la sovrascrittura, intenzione di liberare e ricreare tensioni e orditure fuori dalla scansione cartesiana delle ascisse e ordinate.
Come radici e chiome allo stesso tempo i fili, o meglio collettori si accordano alle pratiche squisitamente femminili come il ricamo e la tessitura, ponendo l’accento su concetti quali la tensione, il tempo, la cura, la fedeltà o il mito appunto, quello di Penelope e Ulisse.